Il rugby lo fa

Cari amici siamo arrivati all’epilogo di questa fantastica avventura.

Ho ritenuto opportuno fermarmi qui perché il rischio di cadere nel banale e scontato è forte.

La mia penna è stata il cuore tutto quello venuto fuori è frutto di pura emozione e passione niente di precostituito solo emozione e ricordi.

Forse avrei dovuto risciacquare i panni nell’Arno prima di affrontare questa impresa ma non sono tanto presuntuoso da ritenermi uno scrittore ma sono solo uno scribacchino emozionato.

Non posso fare a meno di ringraziare l’Avezzano rugby, nella fattispecie il Presidente Alessandro Seritti ed il consigliere Lorenzo Panceri , che prima di essere componenti della società, sono amici fraterni compagni in campo di mille battaglie, che mi hanno concesso l’onore ed il privilegio di raccontare la storia della nostra società.

Spero di non essere stato noioso e di essere arrivato nel cuore dei lettori.

Sono partito per gioco scrivendo Perché amo il rugby spiegando la sfrenata passione per la nostra disciplina 

Ho pianto per la gioia ricordando le vittorie delle storiche promozioni in serie B e quelle in serie A.

Ho pianto di dolore per gli amici che hanno passato la palla Lettera ad un amico e Du parole 

Ho raccontato delle trasferte con gli aneddoti esilaranti che scaturivano ad ogni partita. 

Vi ho fatto partecipi delle sensazioni fantastiche legate al nostro mondo Chiamale se vuoi emozioni.

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Ho riportato le storie dei colori, delle maglie, il nostro girovagare nei campi di allenamento fino all’approdo al nostro splendido impianto Angelo Trombetta di Via dei Gladioli.

 Vi ho scritto della partecipazione dei genitori alla vita della nostra comunità Le mamme del rugby.

Vi ho svelato aneddoti esilaranti legati alla storia del club diventati dei must come quello Mi sembrano i New Trolls invece che dire gli All Blacks.

Ho navigato nella prestigiosa storia dell’Avezzano Rugby essendo stato un testimone diretto.

Qualcosa sarà sicuramente sfuggito ai miei ricordi ma spero che i miei racconti possano avere suscitato interesse in chi non conosceva la storia ed un pò di emozioni in chi, come me, ha vissuto le gesta del rugby Avezzanese.

Mi piace ricordare tutti i rugbisti che hanno passato la palla in primis Angelo Trombetta senza di lui non potremmo raccontare nulla .

Elio Seritti figura fondamentale per la crescita di tutto il movimento.

Un allenatore che non ho mai colpevolmente citato nei blog, Sergio Tiboni, un Aquilano molto Avezzanese, quindi Giovanni Stornelli, Pino Baldoni, Alessandro Del Gusto, Checco Ulanio, Carlo Gentile, Peppone Rodorigo ,Giuseppe Di Carlo tutti amici che hanno dato il loro contributo contribuito alla causa del rugby Avezzano.

Siamo entrati nella storia con la promozione in A1, risultato mai ottenuto siamo tra le migliori 18 squadre italiane, frutto di tanta passione da parte della società degli atleti degli allenatori che hanno sottratto tempo ed energie alla famiglia ed al lavoro.

Risultato ottenuto anche per merito delle passate società che in qualche misura hanno preparato il terreno, per arrivare al grande salto.

Merito anche di quei giocatori che nel 1977 hanno abbracciato il rugby in condizioni precarie lasciando sudore sangue e lacrime nei più improbabili campi adattandosi a condizioni spesso proibitive (campo di Paterno docet)pur di portare avanti la propria passione.

È il successo di tutta una città Avezzano conosciuta in Italia anche grazie al rugby.

Infine che dire ho “rubato” una frase dal film Un mondo a parte ambientato nella nostra Marsica in cui i protagonisti dicono spesso “la montagna lo fa “ intendendo che la montagna da sensazioni uniche.

Vi ho parlato dei nostri tanti atleti che hanno vestito la maglia Azzurra dando prestigio ed orgoglio all’Avezzano Rugby

E bene anche il rugby lo fa crea “dipendenza” quella buona fatta di passione, rispetto, condivisione, inclusione e amicizia.

Amici riservate sempre un posto per il rugby, possibilmente nel cuore.

Noi lo abbiamo fatto e viviamo meglio.

Con immenso affetto e riconoscenza vostro Lambo.

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4 risposte a “Il rugby lo fa”

  1. Lancio un idea. Raccogliete tutto ciò che hai scritto (gradevole scrittura) e pubblicatelo. Vendete in edizioni speciali il volume e finanziate le attività. Fatelo su prenotazione così pianificate spese e ricavi. Provate. Orsù.

  2. A questo punto oltre che ringraziarti per tutta la tua voglia di essere il portavoce della storia rugbistica avezzanese e per la tua passione,accetta un consiglio…. Magari con un aiuto potresti iniziare a mettere tutto in un libro che racconti le origini e le battaglie gloriose dell’avezzano rugby. Un abbraccio

    1. Buongiorno Carmine grazie infinite delle tue belle parole
      Per il libro ci stiamo lavorando
      Grazie ancora

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