Storia dei colori

I primi colori dell’Avezzano Rugby, per lo meno quelli ufficiali, furono il blu e il rosso, gli stessi dell’Unione Sportivi Avezzanesi, polisportiva che oltre al rugby inglobava atletica leggera, hockey su prato e tennis tavolo.

Le prime divise da gioco erano nere, evidente omaggio agli All Blacks, la squadra dei sogni, e portavano sul petto una striscia orizzontale bianco verde per tributare i colori della città di Avezzano. La seconda maglia, invece, era a strisce orizzontali bianco verdi, e al tempo, era indossata esclusivamente dalla squadra giovanile (allora non c’erano le under, si giocava in “giovanile” dai 15 ai 19 anni).

Con il passare degli anni vennero poi realizzati altri modelli dalle tinte più o meno fantasiose: azzurro, bianco, arancio/verde, nere, tutte frutto del lavoro ai fianchi della FIR, abilmente svolto dal compianto Angelo Trombetta, indimenticato presidente e fondatore della società cui, di recente, è stato intitolato lo stadio del rugby di via del Gladioli nel capoluogo marsicano.

Durante questo blog mi divertirò, di tanto in tanto, nell’inserire aneddoti che vale la pena tramandare di generazione in generazione. Sono ricordi, certamente, ma anche situazioni simpatiche che a distanza di tutti questi anni strappano ancora un sorriso. Erano i primissimi mesi di attività e ci trovavamo allo Stadio dei Marsi (torneremo anche su questa curiosità) e l’USA Rugby si apprestava a disputare una partita amichevole. La squadra giocò una gara buona, con brillanti azioni alla mano che oggi definiremmo da “rugby champagne”, e mettendo in campo una bella personalità. L’allora presidente del club, Alvaro Zauri, esaltato dalla prestazione pronunciò una frase destinata a passare alla storia: “I ragazzi giocano benissimo, sembrano i New Trolls “ . Intendeva dire gli “All Blacks” e non il famoso gruppo musicale!

La svolta si ebbe nella stagione sportiva 1984/1985, anno della prima e storica promozione in serie B, alla cui guida della società, in qualità di presidente, vi era Filippo Ciavaglioli.

Angelo Trombetta, l’eminenza grigia della società, capì che era giunto il momento di compiere il salto di qualità tecnico ma anche d’immagine. Arrivarono, grazie al suo impulso, le prime tute di rappresentanza e i primi borsoni a disposizione dei giocatori e dello staff. Erano di colore blu, firmate dalla Champion, che divenne così il primo sponsor tecnico della storia del club.

Per le maglie si decise di adottare i colori del Sudafrica, ossia il verde scuro ed il giallo. Questo sulla carta, perché invece qualcosa non andò come previsto. L’atteso verde/giallo era diventato per incanto un nero/giallo (molto acceso). Naturalmente la ditta produttrice non accettò reclami (disse che il verde era molto difficile da riprodurre e quindi scelse, senza interpellare la società, di stampare maglie con il nero e giallo). E così, un errore si trasformò in una piacevole sorpresa.

Ad osservarle bene, quelle maglie, avevano un fascino cromatico accattivante, pertanto si decise di adottarle ufficialmente come divisa dell’Avezzano Rugby. Quei colori simboleggiavano, e simboleggiano a tutt’oggi, la nostra squadra. Parallelamente a questo “avvento”, ci fu anche quello del primo sponsor, la Campo del Re, azienda di dolciumi che, oltre all’aiuto economico, rimpinzava noi tesserati di ogni ben di Dio: dalle merendine alle crostate, dai biscotti a quant’altro desiderassimo.

I colori gialloneri nacquero da un qui pro quo, un fraintendimento che è diventato un totem, una indiscutibile certezza e segno distintivo dell’Avezzano Rugby, oggi Isweb Avezzano Rugby.

2 risposte a “Storia dei colori”

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